Rolando Monti non fa colpi di testa, non corre dietro alle mode, al contrario è un pittore “senza fretta” coerente e scrupoloso come pochi. La sua conversione all’astrattismo è stata, dunque, quanto di meno casuale e improvvisato si possa immaginare. Monti non ha rotto bruscamente con il proprio mondo poetico, non ha rinnegato il proprio passato di finissimo pittore figurativo, ma ha portato avanti, fino alle estreme conseguenze, una indagine strutturale, identificando, scomponendo e isolando gli elementi primari della propria pittura: la luce e lo spazio.(…) a Queste sue opere astratte Monti è arrivato affiancando ad una indagine strutturale la libera elaborazione dei moduli costruttivisti e neoplastici; tuttavia la sua opera non può essere incasellata in una precisa tendenza e si colloca soprattutto come una riuscita indagine di ipotesi spaziali: spazio come luce, come idea, come immagine.
Cadenze 1968
Composizione
Composizione 1965
Composizione 1965
Cunei al quadrato 1966
due campi
Forma tettonica
Incontro 1961