Il colore è in lui poesia delle cose; e oggi l’arte riapprende questa vecchia gloriosa strada, da cui s’era allontanata e a cui deve tornare se non vuole disseccarsi e perire nel vuoto del puro esercizio formale. Rolando Monti sa far cantare il colore; ma il suo canto è profondamente, intimamente umano: voce imperitura dell’uomo che non ritorna dentro la natura esasperandola e deformandola, ma che a lei si accompagna con amore.
Ritratto di Ezra Pound, 1932
Il porto di Rapallo, 1934
Nudo femminile, 1932
Popolane in riposo, 1938
Donna con cesto di frutta, 1929
Ragazza con le trecce, 1929
Natura morta con bottiglie, 1932
Il tappeto, 1938